Reagisci, make it responsive!
Oggi è il responsive design. Una volta, nel design di un layout, si usava abbracciare un approccio che distingueva tra layout fluido e layout fisso. Il primo veniva espresso con misure relative (alla risoluzione dello schermo) e quindi basate in percentuale o em (una misura relativa alla larghezza della lettera m). In quest'ultimo caso si parlava nello specifico di layout elastico. Il layout fisso veniva espresso in pixel, unità di misura più o meno standard su tutti gli schermi (eccetto Retina, ma è un altro capitolo). Alle soglie del 2017 non dico niente di nuovo, ma solo perché non è stato ben capito quello che c'era nel vecchio.
La questione verteva attorno all'adattabilità del sito alle varie dimensioni e risoluzioni di schermo, e in questo caso il layout fluido o semi-fluido aveva enormi vantaggi (ed era anche il mio approccio preferito) poi si raggiunse il compromesso, piuttosto vincente, di adottare un layout fisso con griglie e 960 pixel di larghezza, perché era più rapido progettare siti con layout fisso per far fronte a una domanda crescente, e inoltre si contava sull'aumento delle dimensioni degli schermi, con buona pace degli "sfigati" che avevano ancora un monitor 800X600.
Il tavolo si è ribaltato una decina di anni fa quando gli smartphone sono entrati nelle nostre vite. Oh, lo erano anche prima, sotto forma di palmare, ma la rete telefonica mobile non era adeguata a trasmissioni di dati internet sufficientemente veloci, i palmari avevano una tastiera piuttosto scomoda, uno schermo molto piccolo e un design decisamente meno accattivante dell'iphone. Infine non dimentichiamoci dei tablet.
La conseguenza della diffusione dei dispositivi mobile, dal punto di vista del layout, è la moltiplicazione delle dimensioni nonché delle risoluzioni di schermo e pertanto la moltiplicazione dei problemi per i web designer, soprattutto per i più ostinati difensori del layout fisso sempre e comunque, solitamente quelli più votati all'estetica del sito, anche a discapito della funzionalità. L'introduzione del layout responsive sembrava quindi una sorta di rivincita per gli amanti del layout fluido, ma non è esattamente così.
Una guerra tra guelfi e ghibellini del cyberspazio suona ancora abbastanza ridicola. Il responsive design è piuttosto l'evoluzione di due specie che si credevano diverse e invece possono convivere e dare vita a qualcosa di nuovo che ha potuto realizzarsi con l'introduzione del CSS3. Molte pressioni sono state fatte dalle grandi aziende produttrici di software per dispositivi mobile per spingere alla conversione dei siti web al layout reattivo. Basti pensare a Google che premia i siti responsive nelle ricerche da mobile, che oggi costituiscono più o meno il 50% (forse qualcosina in più) delle ricerche sul totale.
Tutto sommato anche convertire un layout fisso a un layout reattivo (preferisco adottare questa traduzione letterale che usare il neologismo italiano "responsivo") non è un'impresa faraonica, e può essere fatto a costi accessibili, migliorando l'esperienza utente e offrendo ai propri visitatori un servizio migliore. Questo è quello che ho fatto con Cà 'ed Balos la scorsa estate, partendo da quello che era già stato un restyling (e una semplificazione) del precedente template e che ha mantenuto l'aspetto grafico dell'originale.
Sempre in estate anche Stoà Comunicazione ha cambiato layout, ma in questo caso si è trattato di una conversione del template JoomSpirit83 per Joomla! in connubio con il vecchio tema Made in Tiikeri Pylvashalli, generando così Pylvashalli Responsive.
P.s.
Immagino di non avere molti lettori affezionati, tuttavia mi sento di dover comunicare che questo è il primo post sul blog dopo molto tempo (circa 18 mesi), a fronte di un'attività lavorativa piuttosto intensa che avrebbe meritato maggiore spazio sul blog e avrebbe giovato alla causa di una maggiore visibilità anche per la mia attività stessa.
Purtroppo agli impegni di lavoro si sono aggiunti gravi problemi personali, che mi hanno impedito di aggiornare il sito salvo aggiungere qualche lavoro in portfolio e rimuovere qualche progetto che non esiste più o che non seguo più. Mi prometto di scrivere ancora a breve, e probabilmente si tratterà del primo tutorial su questo sito!
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